La storica cultivar resistente alle malattie in campo, uno dei primi granelli adatti alla preparazione del risotto, oggi riscoperto grazie alla lungimiranza di alcuni risicoltori piemontesi e alla tutela di Slow Food, che l’ha riconosciuto come presidio.

La presentazione ufficiale si svolgerà sabato 21 aprile, Slow Food Day 2018, presso CIOFS-FP Piemonte, corso Italia n.106 – Vercelli. La giornata si aprirà con un convegno alle ore 10:00 e si concluderà alle 12:30 con buffet a base di Riso Gigante ed altri 5 Presidi Slow Food.

I lavori di selezione del Gigante Vercelli iniziarono gìà negli anni Trenta, ma ci vollero una decina di anni per poter perfezionare questo riso dal chicco ancora oggi apprezzato per la sua tenuta di cottura. Il suo diretto discendente si chiamava “Vercelli Gigante Inallettabile”: ci aveva lavorato Giovanni Roncarolo, un agricoltore della Baraggia, di Cascine S.Giacomo, che aveva incrociato due risi molto importanti nella storia della seleziona varietali italiana: Lady Wright e Vialone. Intanto diciamo che queste due varietà sono gli stessi genitori del riso Arborio, uno dei risi italiani più conosciuti e apprezzati nel mondo. Lady Wright, orginario degli Stati Uniti, fu il primo riso a chicco lungo introdotto in Italia, dove la tradizione secolare era improntata prevalentemente su chicchi piccoli e tondi, mentre dal Vialone fu selezionato il Vialone Nano, oggi uno dei più importati risi italiani, insignito nel veronese della IGP Nano Vialone Veronese.

Nonostante avesse gli stessi genitori dell’Arborio, il Vercelli Gigante Inallettabile non era però ancora soddisfacente, tanto che i lavori di selezione proseguirono fino al 1946, quando finalmente nacque l’attuale Gigante Vercelli, portato poi in purezza da Attilio Cabrini, di Casaletto Lodigiano.

Il chicco del Gigante Vercelli è di alta qualità e di buona consistenza e in risaia resiste naturalmente alle malattie, in particolare al brusone, principale nemico dei risicoltori. Potremmo persino azzardarci a dire che fosse un precursore delle varietà da coltivazione biologica, grazie all’imponenza delle foglie e della pianta, che contrastano la crescita delle infestanti. 

Se il chicco era buono e la pianta resistente, perché nei decenni scorsi la coltivazione di Gigante Vercelli fu abbandonata?

Nonostante fosse apprezzato dagli agricoltori per la buona produttività e dai consumatori per la qualità del chicco, la coltivazione del Gigante Vercelli restò sempre di nicchia a causa della bassa resa alla lavorazione: il chicco era fragile e tendeva a rompersi. Le coltivazioni di Gigante Vercelli andarono via via riducendosi, fino a scomparire. Solo negli ultimi anni, grazie alla volontà di alcuni lungimiranti risicoltori e alla voglia dei consumatori più attenti di riscoprire le storiche cultivar italiane, hanno ridato vita a questo grande riso da risotto. Iscritto al registro nazionale delle varietà da conservazione, è oggi coltivato alle porte di Vercelli, in Piemonte, e grazie alla tutela di Slow Food e al grande lavoro di valorizzazione condotto da Slow Food Piemonte e Vercelli, oggi possiamo nuovamente assaporare questo grande riso della tradizione.

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Evento gratuito e su invito.

L’evento si svolgerà sabato 21 aprile – Slow Food Day 2018 – presso CIOFS-FP Piemonte, corso Italia n.106 – Vercelli.

La giornata si aprirà con un convegno alle ore 10:00 e si concluderà alle 12:30 con buffet a base di Riso Gigante ed altri 5 Presidi Slow Food.

La partecipazione è su invito e gratuita: si chiede di confermare la presenza entro venerdi 19 aprile all’indirizzo: slowfood.vercelli@libero.it